Moda
La moda come un simbolo delle aleksandrinke
A causa del grosso debito dei Kedivè l'autorità politica passò nelle mani degli Inglesi, questo diede via a una forte migrazione di ricchi europei in Egitto e all'espansione dello snobismo inglese. I nuovi arrivati mostravano il proprio elevato rango sociale anche con l'aspetto esteriore, che a sua volta infieriva anche sulla servitù che sedeva al tavolo del padrone. Le balie, le badanti e le serve indossavano apposite uniformi. Le accompagnatrici delle signore, le cosiddette "dame de compagnie", che accompagnavano la propria signora in pubblico, dovevano essere magre, belle, fini e vestite all'ultima moda, in modo che la signora le mostrasse con orgoglio.
I dettati sullo stile di moda venivano dall'Inghilterra e dalla Francia. All'epoca le signore sotto i vestiti indossavano i corsetti che sono stati concepiti per spingere in avanti la parte superiore del corpo, e il sedere in fuori, in modo da avere una curva accentuata della schiena. Questa linea a S sottolineava una vita stretta. Più sottile e più morbido era il tessuto dell'abito, più benestante era la signora. Un pezzo d'abbigliamento importante dell'epoca erano le camicette di pizzo accollate. La camicia di pizzo o di cotone decorata con nastri ricamati o di seta s'indossava insieme alla gonna lunga fino a terra. Frequenti erano anche vestiti semplici in due pezzi.
Gli abiti acquistavano serietà nelle linee generali, conservando eccessi negli accessori, che suggerivano il rango sociale e rappresentavano un certo periodo di moda. Ventagli pieghevoli venivano dal lontano Estremo Oriente. Un importante accessorio erano gli ombrellini, che erano usati già nel XVIII secolo in Francia. L'influenza inglese nel periodo del loro governo invece era legata a capelli e gioielli. I più amati erano perle, collane lunghe, spille e piccoli orecchini pendenti.
La moda durante il regno di Fuad I d'Egitto
Dopo il 1922, durante il regno di Fuad I, in Egitto la società divenne sempre più variopinta. Agli uomini d'affari con grandi investimenti a Port Said, Alessandria e il Cairo, seguivano piccoli azionisti da tutta l'Europa, artigiani e manovali con le loro famiglie, e individui che a causa dell'avversa situazione economica e politica a casa, venivano in Egitto alla ricerca di risorse per la sopravvivenza di se stessi e delle proprie famiglie. Con questo la lussuosità dell'abbigliamento si ridusse , ma la moda era ancora sotto l'influenza dell'Europa.
L'apparenza femminile subì un cambiamento, la figura era sempre più sottile e slanciata. Stoffe delicate furono sostituite da tessuti più resistenti. La silhouette divenne lunga e dritta. Il seno divenne piatto e la vita abbassata sui fianchi. Per accentuare la linea slanciata si utilizzarono dei tessuti plissettati.
L'emancipazione femminile rese necessario un abbigliamento più comodo, cioè sancì l'abbandono del corsetto e introdusse un abbigliamento intimo confortevole. Le gonne divennero strette e talvolta erano così aderenti che le donne invece di camminare sgambettavano. Di seguito le gonne cominciavano ad accorciarsi. Molto diffuse erano le scarpe con il laccio attorno alla caviglia e le piccole borse. Intanto dall'America si diffuse una danza vivace - il charleston, che portò con se l'uso di frangie e collane. Sempre più frequenti erano i "Cloche", cappelli con tesa a campana che coprivano le orecchie. All'epoca furono introdotti ricci permanenti, che rimasero popolari anche durante gli anni '30.
La moda durante il regno di Faruq I d'Egitto
La crisi economica sia in Francia che in Gran Bretagna portò all'introduzione di "utilità" nell'abbigliamento. L'influsso si diffuse in tutto il mondo. Questa tendenza nella moda in Egitto si intravedeva già alla fine del regno di re Fuad, ma venne ancora accentuata durante il regno di re Faruq dal 1936 in poi, il che coincise con il ritiro delle truppe britanniche dalla zona del Canale di Suez. L'Egitto stava diventando sempre più arabo-islamico con severe regole gerarchiche, visibili anche sulle targhe delle automobili.
Il vestito da giorno femminile era costituito da: cappello, tailleur con spalle imbottite, gonna che copriva appena le ginocchia e scarpe semplici. Tessuti pesanti di lana avevano forme a scacchi o pepita. La rivoluzione nell'abbigliamento femminile fu l'invenzione della stoffa aderente e tagliata in diagonale. In questo modo le figure apparivano snelle e slanciate. La ragazza mascolinizzata degli anni '20 con vita bassa e seno piatto lasciò il posto a forme più femminili. La combinazione cromatica in voga era in bianco e nero, sia per quanto riguarda i motivi sui tessuti che l'uso dei colletti e bordure bianchi. L'ottimismo del dopoguerra si rifletté nell'impiego di tessuti con disegni per abiti, camicie e sciarpe femminili. Quest'ultime divennero un nuovo accessorio di moda, fatte in seta naturale o artificiale, stampate con motivi fortemente stilizzati all'epoca molto apprezzati.